L’Europeo di Morata e Pogba

La gentilezza della Juventus non è nuova al panorama dei tornei calcistici internazionali. I giocatori prestati alle nazionali che ne detengono i diritti difficilmente deludono le aspettative. Si notino, ad esempio, le prestazioni dell’Italia ad Euro 2016. Niente di eccezionale, ma lì dietro la differenza rispetto alle altre compagini esiste ed è piuttosto evidente. Lo conferma lo score che parla dei gol subiti finora: zero.  Ma se da un lato si è ormai consapevoli del contributo bianconero alla causa azzurra, dall’altro, almeno qualche anno fa, si sarebbe rivelata insolita la spasmodica attesa nei confronti di giocatori di nazionalità differente da quella italiana facenti parte della squadra di Torino. L’ultima volta in cui il club campione d’Italia mandava campioncini in giro per l’Europa, probabilmente, risale all’epoca di Nedved, Thuram e Trezeguet.

Ma oggi i tempi sono cambiati. Tra le fila della squadra di Massimiliano Allegri, quest’anno, due sono i giocatori spediti in Francia con il compito di stupire l’Europa e il Mondo: Morata e Pogba. Il primo ha già salutato Torino. Il Real Madrid ha annunciato che eserciterà il diritto di “recompra” per il talento acquistato due anni fa da Marotta per appena 20 milioni di euro. Un affare economico per la società di Corso Galileo Ferraris, autrice di una plusvalenza non da meno. Ma allo stesso tempo, un affare per lo stesso Alvaro Morata, che avrà l’opportunità di rimettersi in mostra in patria con un bagaglio tecnico sicuramente più ampio rispetto alle sue prime annate in blancos. Ovviamente, tutto questo andrebbe in porto soltanto se la dirigenza guidata da Florentino Perez decidesse di tenerlo con sé, piuttosto che girarlo nuovamente altrove, magari nella speranza di ricavare ulteriore denaro.

Morata a parte, all’inizio del torneo tutti gli occhi erano puntati su Paul Pogba, vero oggetto del desiderio di mezza Europa. E, anche stavolta, di Florentino Perez e del suo Real Madrid fresco di “undecima”. Il francese, quest’anno, ha forse incamerato la stagione migliore da quando venne strappato a Ferguson senza pagare un centesimo dal solito duo Marotta-Paratici. Ha iniziato con qualche affanno di troppo, un po’ come tutta la Juventus. Ma dopo la disfatta di Reggio Emilia si è trasformato insieme al resto della squadra, conducendola da vero leader, col numero dieci sulle spalle. Il suo è stato un lavoro meno evidente rispetto agli anni passati, anche se quando c’è da parlare di Pogba, i tocchi di magia e i gol sono sempre dietro l’angolo. Come nel campionato, l’Europeo tra le mura amiche non si è sviluppato come tutti si aspettavano ai nastri di partenza. Le prime due partite, per il ragazzo cresciuto nelle giovanili di Le Havre, non sono state del tutto felici. La panchina guadagnata contro l’Albania ne è un esempio lampante. Tuttavia, contro la Svizzera si sono visti chiari segni di miglioramento. E chissà che non possa essere di buon auspicio per lui, ancora sotto lo sguardo del mondo, e della Francia stessa. La vittoria di Paul, almeno da quello che dicono siti come Skybet.it e gli altri bookmakers, non è poi così utopistica. Staremo a vedere se i ragazzi di Deschamps riusciranno in questa impresa.