Juventus, è la fine di un ciclo? Bonucci e Dani Alves via di corsa

Qualcosa sta cambiando, grandi pedine che fanno le valigie: cosa succede a Torino?
Sei scudetti e tre coppe Italia di fila, due finali di Champions League raggiunte negli ultimi tre anni, oltre a svariate Supercoppe Italiane e record su record, a livello nazionale. Tutto questo è stata la Juventus, se sia giunta la parola fine a questa fantastica era bianconera lo sapremo presto. Ci sono troppi indizi che lascerebbero pensare che si tratti davvero, questa volta, di un ciclo che si appresta a chiudersi. Siamo ancora a metà del calciomercato estivo, molto ancora cambierà, ma tanto già è successo. La Juventus ha detto addio a Leonardo Bonucci, pilastro della difesa zebrata nelle ultime sei stagioni e fra i più forti difensori al mondo. Lo ha fatto passando al Milan, rinforzando quella che a tutti gli effetti dev’essere considerata una rivale in ottica Scudetto.

Cosa sia successo, cosa ci sia dietro questo repentino e clamoroso addio non lo sapremo mai con certezza, ma di certo è una separazione dalle radici profonde e da un rapporto con Allegri incrinatosi da tempo e che rischiava di minare le rigide regole dello spogliatoio bianconero. Che, ad esempio, è stato il motivo principale di un ulteriore importante addio: quello di Dani Alves. Una sola stagione per il campione brasiliano, ma decisamente fondamentale per arrivare a 40 minuti dal triplete: la seconda parte è stata quella di un fuoriclasse, decisivo sia in Italia che in Champions, confermandosi a 33 anni sui livelli di Barcellona. La rigidità delle regole nella Vecchia Signora lo hanno però allontanato, accettando la corte del Psg. E’ andato via anche Neto, in attesa che si scelga un secondo portiere, sarà quasi certamente l’ultimo anno di Buffon: sono arrivati Douglas Costa, Bernardeschi e Sczcesny, insomma una piccola rivoluzione.

Il rinnovo di Allegri rappresenta una garanzia, ma che sia stata presa una nuova strada sembra palese. Sarà interessante capire se la Juve continuerà a guardare all’estero o confermerà il trend degli ultimi dieci anni, quando nel 71% dei casi gli acquisti sono arrivati dalla Serie A. Differentemente dalla Premier League, il campionato più esterofilo da questo punto di vista, in quanto appena 1/3 dei nuovi arrivi giocavano in Inghilterra. Ci sono poi quelle società più affezionate ad un certo tipo di “provenienza”, come il City verso gli spagnoli o l’Arsenal prettamente francese. Ragioni ovviamente legate a nazionalità e background degli allenatori che si sono avvicendati negli anni sulle rispettive panchine.

La tradizione juventina resta ancorata all’Italia e lo stesso erede di Bonucci potrebbe avere i colori nostrani. Senza dover acquistare nessuno, ma solo anticipandone l’arrivo: si tratta di Caldara dell’Atalanta, promesso sposo nel 2018. Nel frattempo il già presente Rugani è una garanzia sulla quale non sarebbe azzardato puntare dopo l’apprendistato dell’ultima stagione. La scelta spetterà ad Allegri e società, valutando comunque una disponibilità economica che a Torino certo non manca.